A dire la verità non ho niente da dire. Questo post non sarà interessante. Forse non lo erano neanche gli altri, ma almeno avevano un idea di partenza. Ora sono qui seduto, che scrivo senza senso. Non ho niente in mente. Cioè, ho un sacco di storie coinvolgenti ma niente che si possa scrivere senza essere denunciati. Giusto per darvi un idea, butto là delle parole chiave (non posso scrivere la storia intera senza cadere nel penale): corda, minorenne, Sora, colla vinilica, muro di cinta, trapano a percussione, cadavere, intrusore anale. Non posso dire altro e comunque io non vi ho detto niente.
Dov'ero rimasto? Ah già. Niente. L'argomento di questo post. Per un attimo mentre scrivevo ho pensato "Ora mi fermo, ci penso e scrivo qualcosa di fico". Solo per un attimo. Poi l'Emilio Fede che è in me ha vinto, continuerò a scrivere fuffa, roba inutile e senza senso.
No davvero, devo chiudere e non so come. Devo anche andare a lavorare, è tardi. Ce l'avrei la chiusura ma non va bene, poi Marzia s'incazza. Pensa Simone, pensa. Prima di sparare cazzate. Ecco!
Le domande che un uomo può porsi sono pressoché infinite. Ma le risposte sono almeno il doppio.

"Mi piacerebbe cantar una canzone intelligente che segua un filo logico importante e che sia pieno di bei ragionamenti, insomma una canzone intelligente, che spieghi un po' di tutto, e un po' di niente..."
Cochi & Renato "Canzone Intelligente"

Un uomo ha in mano una pistola, perchè la sua mano da sola non è riuscita a sfamare i suoi figli. Mattetevi nei suoi panni. Ho conosciuto un barbone che un tempo aveva soldi, aveva una bellissima moglie, aveva tutto; poi lei lo ha tradito e lui ha lasciato tutto. Ora non ha niente, ma forse anche prima. Mettevi nei suoi panni. Un padre che non passa mai del tempo con i suoi figli e un marito che non da più attenzioni a sua moglie; un uomo che suda l'anima dalla mattina alla sera per mantenere la sua famiglia. Mettetevi nei suoi panni. Lei vuole una carriera, abbassa lo sguardo e rinuncia alla sua dignità; ha le carte in regola per riuscire, ma è troppo bella. Mettetevi nei suoi panni. Un ragazzo che abbandona gli amici per la donna che ama, un ragazzo che rinuncia ai suoi sogni per i sogni di qualcun'altra. Mettetevi nei suoi panni.
Ogni specchio ha due facce: una che riflette la realtà così come ci appare, ed una in cui ci puoi vedere quello che vuoi.

Adesso sto cercando l'assoluzione, perdono per le cose che faccio. Ma prima che tu arrivi a qualche conclusione, prova a camminare nelle mie scarpe..."
Depeche Mode "Walking in my shoes"

Alcuni dicono tranquillo, ci siamo qui noi. Altri mi dicono che non amerò mai più. Alcuni dicono che è tutto nei miei occhi, che tengo tutto dentro. Altri dicono che ogni giorno che passa è maestro di vita e tutti noi impariamo a vivere in questo modo. Altri non dicono assolutamente niente, e niente è proprio quello che voglio sentirmi dire perchè è così che spesso mi sento. Alcuni mi spiegano che è solo un momento, perchè loro lo sanno come gira la ruota. Altri non sanno minimamente quello che provo, e dicono solamente cazzate.
Vago perduto da anni, aspettando di essere raccolto, perennemente a terra come le chiavi di Michael J. Fox. Io credo d'essere pronto ora. C'è posto nella mia cassa toracica e se riuscirò a sfrattare il suo ultimo inquilino sono pronto ad affittare, anche a poco. Ampio parcheggio e servizi inclusi.
Ma chi devo contattare? Sopra non risponde nessuno. C'è qualcuno in ascolto? Pronto? Pronto? No, non c'è. Vabbè, lascio un messaggio dopo il segnale acustico. Intanto continuo ad avere fede, ma non la fede religiosa, parlo di quella fede di cui cantava un tempo George Michael.
Ho imparato che spesso la risposta alle nostre domande è la domanda stessa.


"Ho bisogno di un po' di tempo senza quell'emozione, il tempo per raccogliere il mio cuore dal pavimento... perchè devo avere fede..."
George Michael "Faith"

Sono una persona normale. Non è una risposta a chi mi crede autistico, quelli in parte hanno ragione. Ragionavo sul fatto che io non sono speciale, per niente. Non sono particolarmente ferrato in nessuna disciplina e non ho nessun talento particolare. Per carità, so inarcare entrambe le sopracciglia a ritmo di conga (c'è gente che pagherebbe oro per saperlo fare). Una volta ho mosso l'orecchio sinistro. Ma non sono meglio di nessuno. Non voglio neanche dire che sono meglio di tanti altri però, sarebbe da stupidi. Mi rendo conto di essere una persona inequivocabilmente normale, un uomo medio. Uno che va avanti come può, come si dice, sbarca il lunario. Nessuna falsa modestia, non ce n'è veramente motivo. Non me lo rimprovero, sto bene così e so che comunque faccio quello che posso. Non che non voglia migliorare ma soprattutto non voglio peggiorare. Non voglio neanche diventare perfetto, non è tra i miei obiettivi; sono proprio le mie imperfezioni a rendermi normale. C'è chi la pensa diversamente, cioè che sono le imperfezioni a rendere ogni persona speciale e unica. Non la penso proprio così, ma per farli contenti diciamo che le miei sono imperfezioni banali, niente di esaltante. Non sono uno "che suona male da Dio!".
Mi piace essere normale. Sono ambizioso il giusto, come tutti. Sono simpatico ma non troppo, ci sono persone molto più acute di me. Non sono un adone ma non sono neanche da buttare via. Non sono una macchina del sesso, m'arrangio e almeno so le basi. Non sono il creativo più creativo del mondo ma mi piace la strada che ho scelto e ci metterò quello che posso nel mio lavoro. Non ho una mente fuori dal comune, giusto un pò fuori, quanto basta. Non sono solare e sempre ottimista, ho i miei momenti cupi e mi faccio la mia dose di pippe mentali come fa chiunque altro, credo.
Quindi mi chiedo: perchè scegliere o non scegliere me, sia che si parli di lavoro, d'amore e d'amicizia? Non ho ancora trovato una risposta che mi soddisfi appieno. Credo che comunque sia un cocktail di "Uno vale l'altro", "E' il caso a decidere" e "Proprio perchè sono normale". L'accetto e vado avanti. In fondo, è normale che sia così, lo è sempre stato.
Un uomo normale, tra la folla dei geni e gli artisti, delle persone speciali e uniche, è a sua volta speciale e unico. E' per questo che siamo tutti speciali e tutti normali allo stesso modo.

"Mantenetevi folli e comportatevi da persone normali."
P. Coelho "Veronica decide di morire"

E' veramente, veramente tardi. Così tardi che è quasi presto. Sono le 5.15 e non mi sento nuovo a questi orari. Dovrei essere a letto, per dormire un pò o aquietare quei pensieri che sono spesso la causa della mia insonnia. Ma non stavolta. Perchè se sono qui, sveglio, sul mio divano rosso a scrivere col mio portatile è perchè qualche minuto fa ho potuto assaporare un piatto di una prelibatezza unica. Uno di quei sapori che non calmano solamente il tuo appetito, non solo sono capaci di deliziare il tuo palato, ma sanno emozionarti e scuoterti dentro. Non sono i ravioli di mia nonna, non a quest'ora. E' un film, uno di quelli che dopo averlo visto ne vorresti un'altra portata, e poi un'altra ancora fino a scoppiare. Forse sto esagerando, ma è così che mi ha lasciato "Ratatouille": con in bocca uno squisito sapore di gioia e appagamento. Non sto parlando del "Padrino", non so neanche se questo film merita tutta questa attenzione. So solo quello che ho provato, dall'inizio alla fine, dall'antipasto al dessert. Mi sento un nottambulo Egò che non può far altro che chinare la testa e arrendersi al meraviglioso mondo della fabbrica dei sogni.
Un grande film non ha bisogno di una grande trama, ne di ottimi attori o un eccelsa regia, ma del sapiente dosaggio di tutti questi ingradienti messi insieme.

"Chiunque può cucinare"
Gusteau "Ratatouille"

Il mio regno per un sorriso. Stravedo, adoro, amo quando vedo sul volto di una persona a cui voglio bene - ma non necessariamente - aprirsi il sorriso. E' bello, è una sensazione stupenda. Secondo me il merito non è mai di chi fa ridere; essere buffi o ridicoli non è poi così difficile, basta sapersi mettere in gioco. Il merito va tutto a chi ascolta, a chi guarda e quindi a chi ride. Bisogna essere aperti al sorriso, non avere paura ne disprezzo del ridicolo. Non capisco chi liquida qualcosa dicendo "E' stupido". E' stupido? Fico! (se lo fa apposta), ecco uno che se ne frega del giudizio degli altri, fa quello che vuole anche se la gente lo deride. Come Gigi D'Alessio. No, forse ho fatto un esempio sbagliato. Comunque dovrebbero insegnare a ridere, dovrebbe essere una materia scolastica. Se un giorno avrò un bambino, dopo il liceo lo mando a studiare Gelotologia a calci in culo! Perchè voglio che sia felice. A calci in culo lo mando!
Sorridi, e il mondo non sorriderà con te. Beh... fanculo il mondo, no?

"Un giorno senza un sorriso è un giorno perso."
Charlie Chaplin

"Ma quello è proprio un genio!". Questa frase comincia ad andarmi sulle palle. Qual è il senso di questa affermazione? Spesso viene sputata da bocche aperte come fornaci che bruciano sentenze, che lanciano il dado senza passare per il via. Mi spiego. Chi può permettersi di riconoscere un genio? Basterebbe controbattere a questa affermazione dicendo "O forse sei tu che sei proprio stupido?", ma sarebbe fin troppo facile. Quindi invece di pensare a come viene riconosciuto il genio, basta pensare al quando. Le menti più illuminate - dai compositori ai pittori, dagli scultori agli scrittori - hanno visto legittimare il loro genio solo molto tempo dopo la loro morte (quindi non l'hanno visto affatto!). Tutto ciò perchè questi uomini sono spesso dei precursori, persone che parlano un linguaggio troppo innovativo per il loro tempo, artisti o scienziati già proiettati nel futuro. Per questo li chiamano "geni incompresi". La gente li riesce a capire e consacrare solo quando il loro operato fuori dal comune diventa comune. E questo richiede sempre molto, troppo tempo.
Quindi mi chiedo: come un ignaro ventenne, di fronte a una qualunque opera che sfugge al suo pensiero razionale e/o creativo, possa avere la presunzione di riconoscere il genio? Io penserei di essere indietro io, non avanti lui. Il tempo parlerà per l'artista, non mi permetterei mai di fare il lavoro del tempo.
Ovvio che secondo questo mio pensiero, gente come Dj Francesco o Enrico Papi potranno in un futuro essere riconosciuti quali geni incompresi del nostro tempo. Quindi approfittiamone ora per sfotterli, prima che sia troppo tardi.
Non ci sarebbe bisogno di geni se il mondo non fosse popolato da gente stupida.

"Cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione!"
Il Perozzi "Amici Miei"

Esiste Tiche, quella signora bendata che ogni tanto bacia qualcuno facendogli vincere miliardi a palate? Se esiste, quella donna mi bacia il culo. Io non credo nè alla divina provvidenza nè all'esistenza di un angelo custode (al massimo l'Angelo custode, mio cugino portinaio). Eppure mi sorprende ancora come il caso, o fato che dir si voglia, sia spesso dalla mia parte. Non per vantarmi ma devo ammettere che ho delle clamorose botte di Culo, dio del caso e del destino secondo la mitologia romana. Se lo scrivo è perchè l'ultima per un momento ha fatto vacillare le mie convinzioni.
Sono al lavoro. Dopo una lunga riunione in ufficio io e miei stimati colleghi capiamo che per le ore 01.00 il nostro compito di ricevitori sarà terminato. Ma, ahimè, l'uscita va timbrata obbligatoriamente alle 03.00, il che significa due lunghissime e noiosissime ore fermi a scrutarci l'un l'altro. La soluzione ci sarebbe. Potrei andare a casa a prendere il mio portatile per poi vederci un film. Purtroppo da regolamento non posso allontanarmi dal posto di lavoro. Saliamo per parlare col gli addetti alla sicurezza interna e con la balla "Ho dimenticato le chiavi a casa... bla bla... nessuno può portarmele... bla bla... mio padre è paraplegico..." riusciamo a convincerli a lasciarmi andare. Il parcheggio è vuoto. Ci sono solo due macchine, una affiancata all'altra: la mia e un Alfa grigia. Più un camion che a minuti scenderà per essere scaricato. Parto per la mia missione e tempo un quarto d'ora sono già di ritorno. Quello che vedo al mio arrivo mi lascia di stucco. Il camion di cui sopra, facendo manovra, si è letteralmente "incollato" l'Alfa, che sembra una specie di profilattico usato. Più volte. In quello stesso punto pochi minuti prima c'era la mia macchina e se non l'avessi tolta probabilmente ora si sarebbe trasformata in una biga.
Questa è solo l'ultima di una lunga serie: dal lavoro alla scuola, senza passare per l'amore. Eh sì, perchè quello è tutto un altro paio di maniche, come disse il sarto di fronte alla dea Kali.
La fortuna aiuta gli audaci, ma la vera botta di culo ce l'ha chi proprio non se l'aspetta.

"Il Capo di Stato mi ha richiesto, proprio me. Ma non ho tempo per lui. Sarà un giorno magnifico, sento che la mia fortuna potrebbe cambiare..."
Radiohead "Lucky"