L'Anticamera Dei Sogni

Ti senti piccolo. Ti senti piccolo perché stretto in un abbraccio morbido, che non fa male e nel quale non avresti mai pensato di trovarti comodo. Ti senti piccolo perché per te è un po' come tornare bambino, quando cercavi un rifugio lontano da sguardi adulti. E' questa la sensazione che provi, nascosto sotto la reversina della tua coperta, uno spazio minuscolo e indifferente alla maggior parte della persone. Tutta quella gente che vede in un semplice letto solo un semplice letto. Semanticamente ineccepibile, ma non è così. Tu sai che quel letto è la culla di tutti i tuoi pensieri, dei tuoi problemi, delle tue vittorie e delle tue paure; di tutte quelle cose che ti tengono sveglio o che ti lasciano dormire beato. Quel buio e angusto spazio dove si concentrano i tuoi respiri è l'anticamera dei sogni. Tu sei sempre lì, infastidito dal LED rosso di quel televisore, e da tutto il rosso che colora il mondo. Non hai il coraggio di affacciarti di fuori, forse per la paura di perdere quei metri di sonno che hai rosicchiato pian piano. Già, perché la notte tu il sonno lo conquisti. Non ti viene regalato quel sonno, con la vita che durante il giorno ce la mette tutta per toglierti il piacere della notte. Tu non ti arrendi, con pazienza sei lì a scansare tutti i problemi, a trovare loro una soluzione, fino a trovare troppo spesso soltanto un posto dove parcheggiarli. Lotti per dormire. Poi capita che trovi quel coraggio di affacciarti, e lo fai. Scansi con la mano la coperta, metti bene a fuoco. Sono le 7.51. Ha vinto la vita stanotte. Domani avrai la tua rivincita.

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Fra Le Braccia Di Un Angelo

Passi il tuo tempo aspettando una seconda occasione, ma questo non vuol dire che sia andato tutto a puttane una sola volta. Aspetti quella svolta che sistemerà tutto, che ti farà credere che il dolore non esiste. Ma il dolore esiste, e c'è sempre qualche motivo per non sentirsi pienamente felici e per arrivare strisciando alla fine della giornata. Tu provi a distrarti. Cerchi qualcosa che ti liberi da questo tormento, affinchè i ricordi fluiscano dalle tue vene e ti permettano di sentirti leggera. L'unico modo che conosci per trovare un pò di pace in queste sere.
Non riesci più a sopportare come va il mondo. Ovunque ti giri ci sono avvoltoi e amici che ti pugnalano alle spalle, mentre quel temporale sembra non voglia placarsi mai più. Per sentirti al sicuro costruisci muri di bugie, che inventi per la paura di tutto quello che ti manca. Ormai non fa differenza scappare un'ultima volta, vero? E' più facile credere in questa gloriosa tristezza che in una dolce follia, perchè temi di non poterla sopportare.
Ma un giorno cederai a quell'angelo. Quell'angelo che ti porterà via da quella camera fredda e buia e da quell'infinito di cui hai tanta paura. Quell'angelo che ti salverà da quella sporcizia e dal tuo silenzioso sognare. Sarai nelle braccia di un angelo, che ti cullerà sussurrandoti una dolce ninnananna. E troverai quel conforto, perchè ne hai bisogno.

Inspired By "Angel"

Niente Paura

Rieccoci qua. Sempre per lo stesso motivo: noia. O meglio, noia da fancazzismo. A parlare poi di che? Che ne so, fate una domanda. Sì, è finita la scuola/università/circolo ricreativo, siamo tutti contenti. Anche se mi mancheranno tutti i personaggi che hanno affollato quelle aule. No, non li elencherò in maniera sarcastica. Scontato. Meno scontato non parlarne proprio.
Chi sarà più cocciuto dei due? Non lo so, io dalla mia parte ho una sana piccola dose di irresponsabilità e una enorme e forse meno sana dose di... sì, quella cosa là, non fatemi dire che mi vergogno. Mi dispiace, ma voglio provarci. Devo provarci, e stavolta davvero. Perché ho denunciato freddezza e distacco a quei tempi. Ma sono stato così stupido a non accorgermi che quello freddo sono stato proprio io. Maledetta paura.
Stanno per cominciare i saldi. 'Sti cazzi direte voi, non siamo mica in una puntata di Sex & The City. Già, però stavolta ho voglia di fare grandi spese, cambiare un po', rinnovarmi. Avete capito bene, scordatevi il vecchio Simone. Da domani, guepierre e tacchi a spillo. Fashion!
In una partita a scacchi con la morte, vincerei con un due a bastoni. E' incredibile quanto io sia fortunato. Sabato ad esempio, al lavoro è stata una pacchia. Consci del mio potenziale, i colleghi mi hanno praticamente invocato: "Oh Simone dal Gran Deretano, fai sì che nessun camion intralci il nostro cammino di perdizione verso il fancazzismo!". Detto, fatto. Un intera serata ad aspettare merce che non è mai arrivata. Una serata da riempire insomma. Detto, fatto. Tra birra, dolci, patatine e a grande richiesta (dopo tre anni di onorato servizio) anche gelati per tutti. Ma è pur vero che non si può mangiare e fumare per sette ore di seguito. Detto, fatto. Si prendono due pedane, si costruisce una porta rudimentale, si chiama la Sicurezza (una garanzia proprio!) e si mette su una tedesca alla buona, giù in magazzino. Così dopo due ore, sudati e a petto nudo che manco i rumeni, finalmente l'agognata campanella ci manda tutti a casa. Mi sono goduto questo sabato, perché so che per un motivo o nell'altro, probabilmente non ce ne saranno più.
Ogni lasciata è persa. Però se cerchi bene magari la ritrovi.

"O il mio orologio si è fermato, o quest'uomo è morto"
Groucho Marx