La Disciplina Della Terra

Ciao. Mi sono accorto di non aver salutato in tutti questi post. Scrivo cose che qualcuno si prende la briga di leggere e neanche lo saluto. Veramente maleducato da parte mia, chiedo perdono. A parte la mia coscienza sporca, oggi ho voglia di far conoscere al mondo una canzone (che poi magari il mondo conosce già) che secondo me è una delle più belle mai scritte per quanto riguarda testo e musica. La canzone è "Finché la barca va"... no! Stavo scherzando. La canzone è "La disciplina della terra" di Ivano Fossati. La canzone non so, ma è molto più probabile che conosciate l'autore. Uno dei più colti e completi cantautori italiani, scrittore di una miriade di canzoni che nessuno sa; ha scritto per Mina, De Andrè, Patty Pravo, Mia Martini, Mannoia e Anna Oxa ("Un'emozione da poco" è sua). Dicevo, la canzone. Una delle più complete anche a livello di significati. Io ci vedo tutto, che poi per me tutto è poco: c'è l'amore e c'è la vita, cos'altro conta? Ora, per evitare il solito "Copiaeincolla" di cui ho strabusato in passato, mi cimento nel "prosare" codesta canzone, consapevole e rincuorato dal fatto che Ivano non la leggerai mai (e non potrà quindi querelarmi).

La disciplina della Terra sono i padri e i figli, sono i cani che guidano le pecore. La disciplina della Terra sono tutti quei nomi dimenticati sotto la mano sinistra del suonatore. Solo l'amore non va così, irrazionale e irrequieto com'è. A me sembra di essere pagato il giusto in questa vita. In questa vita per vedere, per ascoltare e per inseguire. Ma la vita non va così come vorresti, irrequieta e irrazionale com'è. Questa è la disciplina della terra.
Ma vita mia, tu sei più bella di ieri. Vita che a tutti fai battere il cuore. Ed è questo che mi piace di te, ma non ho le parole per spiegarlo. Non so come dirtelo, ma non so chinare la testa e non la chinerò. E non voglio più aspettare, e non è il caso di aspettare. Mai più. Perché lo sai che la vita non va così come vorresti. Questa è la disciplina della terra.
Me ne stavo qui, sdraiato sul mio letto con i miei occhiali a guardare il soffitto, a innamorarmi dei colori delle cose. Ma a volte desiderare non basta, da così lontano non può bastare. Ora ho un contratto con gli angeli, e ti ritrovo di sicuro vita mia. Non so quando, forse in qualche mese d'agosto accecante o magari in un tempo meno illuso che vuoi tu.
Perché lo sai che la vita non va mai come vorresti. Questa è la disciplina della terra.

"La vita è dolore e la gioia dell'amore è un anestetico."
Cesare Pavese

Una Sosta No?

Sudo. Non il rompicapo giapponese (anche perchè sarebbe da aggiungere mezzo sedere), parlo di secrezione di liquido ipotonico. Oltre al calduccio che va e viene a suo piacimento, più di tutto e tutti è la corsa. Sudore, respiro affannoso, acido lattico a colazione. Però continuo a correre, non mollo. Stringo denti e chiudo gli occhi, anche se quest'ultimo è controproducente. Becco ogni sorta d'ostacoli, sassi, cespugli e l'altro giorno ho preso in pieno una bici. Vabbè, l'importante è non cedere. Tanto si sa che è così. C'è chi insegue e chi viene inseguito. Io ho scelto di inseguire. Ma riuscirò a raggiungere l'inseguita? Speriamo che inciampi e si rompa una gamba.
Stasera c'è l'Italia. Cioè, c'è sempre, sta qui con il suo carico di immondizia (non sta solo nel meridione, è ovunque, solo più nascosta). Comunque, stasera sarà tragedia.
La secchezza nelle fauci durante il bacio. Continuo a fare l'errore di chiedere argomenti su cui disquisire in questo blog. Qualche secondo fa, il mio collega mi propone proprio questo: "La secchezza nelle fauci durante il bacio". Ora, che volete che vi dica, non mi è mai capitato. Cioè, cosa intendeva secondo voi? Che si allappa il palato? Che lingua e lingua fanno scintille? Mah! Non mi è mai capitato di baciarmi per ore e ore. Magari intende quello, le gloriose pomiciate adolescenziali. Vabbè, la cosa non mi tocca, io da ragazzo non pomiciavo. Gestivo già una casa chiusa.

Tre Tigri Contro Tre Tigri

Ragazzi, sono andato in paranoia! Mi sono chiuso come un tossico della parola su una cosa troppo scema: gli scioglilingua! Vi devo scrivere i peggio, assolutamente. Voi direte "Chi te l'ha chiesto?". Quindi siete ancora in tempo a cambiare blog. C'è questo che è molto interessante: BlogSeNonSieteInteressatiAgliScioglilingua. Altrimenti, leggete qui.
  • Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno.
  • Ti ci stizzisci? E stizziscitici pure!
  • Ho un campo di lupini da diradare; chi me li diraderà?
  • Prendi questa barca e impegolamela e quando l'avrai impegolata disimpegolamela senza impegolarmi.
  • Treno troppo stretto e troppo stracco stracca troppi storpi e stroppia troppo.
  • Tigre intriga tigre.
  • Pure Pelé partì per il Perù però perì per il puré.

Ce ne sarebbe altri mille, ma penso che possa bastare. Sembro già abbastanza scemo così

"Sono gay, sono come vuoi, oggi sono lui da domani poi se lo vuoi sarò lei, sarò solo lei. Mi dirai come fai, come mai non lo sai cosa sei, sei diverso da noi. Ma che vuoi, sono gay fatti miei, che disturbo ne hai? Quale enorme disagio ne trai?
Daniele Silvestri "Gino e l'Alfetta"

Silenzio In Aula!

Sarà che non li so fare i discorsi. Sarà che sono io a non saper intavolare una discussione seria. Per me parlare è sapere cosa si dice e dire cose che gli altri non sanno. Per me, molto spesso, parlare con qualcuno equivale a scherzarci. "Tu non lo sai fare un discorso serio", mi dicono. Senza che gli passi per l'anticamera del cervello che io non sia assolutamente interessato a fare un discorso serio. Li sento poi i loro discorsi seri. Te ne accorgi subito. Uno dice una cosa, l'altro imposta subito la voce e comincia a dire un mare enorme e sconfinato di ovvietà. Tante, ettolitri. Nei discorsi che sento si dicono sempre le stesse cose, cose che tutti sanno. Quello d'altra parte che annuisce e risponde "Bravo, giusto", mentre la risposta corretta è "Grazie al cazzo". Sempre. Invece no, l'altro comincia anche lui a dire "E' vero, l'acqua calda è più calda dell'acqua fredda, sono d'accordo con te. Siamo proprio in sintonia". Il primo rincalza "Secondo me quando si parla d'acqua, il problema sta a monte". "Bravo, proprio così". Io ci rimango. Ancora di più quando la gente comincia a esprimere le proprie opinioni su qualcosa e le proprie opinioni sono prese pari pari da giornali scandalistici, critiche musicali e/o cinematografiche e cose che hanno detto altri amici di amici che loro rivendono per proprie. Quando si parla, la maggior parte della gente cerca di piacere all'altro interlocutore. Cerca di essere interessante, cerca di darsi un aria. La gente ci crede. Fosse facile vivere di parole, sai che pacchia. Io preferisco il silenzio. Non vi dirò che "Il silenzio vale più di mille parole" o "Capire i silenzi" o ancora "Saper ascoltare quello che si dice in silenzio". Semplicemente mi piace saper stare con persone che non si imbarazzano a stare zitte. Perché non c'è niente di male ogni tanto a non aver niente da dire.