Piove! Che dolce armonia! Goccia dopo goccia a creare un suono unico, che nessun beat boxer o sintetizzatore potrà mai ricreare. Una musica sottile e fragorosa allo stesso tempo, placida e dinamica. Alle volte è invadente, è vero, ma quand come oggi sa essere fantastica. Molti direbbero "rompicoglioni". Sì, lo è, inutile negarlo. Ma è sempre bello starla a guardare al di qua della finestra, e cinicamente non aprire a tutte quelle gocce che bussano al vetro. Fino a che non desistono come un rappresentante d'aspirapolveri, e il loro continuo bussare va sfumando piano piano; alla fine poi, un po' ti mancano (al contrario del rappresentante). E allora scruti il cielo, finché un tuo amico ti guarda e ti dice "Speriamo non venga a piovere" e a te verrebbe da sbottargli "Ma allora non ha capito un cazzo!?!?!".
Mischiare, frullare, amalgamare, misticare (come direbbe mia nonna). E' bello, è una figata. Dovrebbero farlo tutti. Non mi piacciono gli emo, così i punk, così i rasta man, così tutti quelli che sacrificano la loro vita di un unica fede e dottrina. Lo trovo limitante e poco fantasioso (vero Morgan?). Mi piace chi spazia, chi si mette in gioco, chi cambia idea ogni cinque minuti. Chi oggi Paciotti, domani sandalo Oviesse. Chi "Non la dimenticherò mai" e dopo due minuti "Stasera a mignotte!". Chi forza Roma e poi Lazio Merda (v'assicuro che non è la stessa cosa, una piccola sfumatura c'è). Insomma, chi non si fissa su un solo stile, che sia di vita, di pensiero o anche solo d'abbigliamento.
Siamo centomila, qualcuno un giorno lo disse. Ognuno di noi lo è.

"Senti che fuori piove... senti che bel rumore..."
Vasco Rossi "Sally"

Non è normale. Che un gattino che pesa sì e no due etti caghi quattro volte il suo peso. Capisco la fase della crescita, capisco i problemi intestinali, ma è un gattino mica un ippopotamo. Se volevo spalare merda mi facevo assumere in un circo. A parte la cacca, in cui s'immerge sistematicamente ogni mattino proprio poco prima che io vada a lavoro (e quindi mi tocca pulirlo come un bambino in fasce), Indiana è molto coccoloso. Molto, quasi troppo. Gli manca la mamma si vede, e per imprinting mi ciuccia la parte interna del gomito come fosse una mammella. Spera fuoriesca latte, invece si deve accontentare del sudore. Cacca e sudore, finora sono stato un po' gretto. Cambiamo discorso.
Oggi c'era un corvo sull'arco che precede la fastidiosa ghiaia dello IED sito a Testaccio. Non sperate che sia lì a dirci "Non può piovere per sempre", perché in questi tre anni ha piovuto anche col solleone. Ha piovuto fuori e ha piovuto dentro. Però sta quasi per finire. Forse allora è lì per riscuotere il suo tributo, mero sostituto di una metaforica falce scolastica. Oppure è posseduto dallo spirito di un trapassato Schianchi (qualcuno di voi sa che fine abbia fatto? Qualcuno lo avvicina a Gaucci, lì sulle rive di Santo Domingo in esilio dai casini che ha creato). Insomma, non si sa perché sia lì, non c'importa. Magari fa impressione, ma forse sono molto peggio tutti i corvi che sono all'interno e che c'hanno portato sfiga per tutto questo triennio. Quindi speriamo che questo pennuto nero, quando sarà il momento, si porti via a mo' di stormo tutti i suoi amici, uccellacci e uccellini, per non rivederli mai più.
Questo post vi è stato gentilmente offerto da "Crodino: l'analcolico biondo, fa impazzire il mondo!".

"Non si può metter fretta all’amore! No, dovrai soltanto aspettare... l’amore non arriva facilmente ma è una questione di dare e avere... dovrai soltanto aspettare, confida in un buon momento, non importa quanto tempo ci vuole!"
Phil Collins "You can't hurry love"

Devo darmi una regolata. Perché è vero, mi sono preso una responsabilità e devo rimboccarmi le maniche. Perché quello che faccio non è una scusante, non mi permette di fare come mi pare. Perché c'è chi fa come me ma alla fine è qui, ogni mattina, puntuale. Perché alla fine loro hanno il coltello dalla parte del manico, e per un po' mi devo adeguare ai loro dettami. Vogliono precisione. Precisione? Da me? La vedo difficile, chi mi conosce lo sa. Non vale neanche recuperare a quanto pare. I ritardi non sono ammessi, però cazzo se è ammesso stare qui fino alle otto, le nove di sera. Proviamo così allora: cercherò di essere qui, ogni mattina, alle nove e mezzo. Ma cascasse il mondo, alle sei sarò fuori di qui. Fino a settembre. Poi quando verrò licenziato, mi troverò un altro lavoro. C'est la vie!
L'ho preso! Evitate le rispostine volgari, vecchi porci. Finalmente la mia famiglia s'è raddoppiata. Da uno, è passata a due. Ora a dividere quasi cento metri di casa con me c'è anche Indiana. Pelo grigio tigrato bianco, faccina furba e evidenti problemi intestinali. Questo in sintesi il mio nuovo partner, che non mi pagherà l'affitto ne collaborerà nelle faccende di casa, ma sicuramente mi farà quel po' di compagnia di cui ho bisogno (e ne riceverà a sua volta). Avrei preferito pelo lungo, quarta abbondante e molto ricca, ma nello scatolo c'era solo lui e altri tre ragnetti. E poi non l'ho scelto io. Lui s'è praticamente imposto con un tacito "Prendi me! Prendi me!". E io l'ho preso.
Troppo spesso stare insieme è stare soli in due.

"Canzoni e fumo ed allegria, io ti ringrazio sconosciuta compagnia. Non so nemmeno chi è stato a darmi un fiore ma so che sento più caldo il mio cuor..."
Lucio Battisti "La compagnia"