La Vita È Un Giallo

"Tutto molto strano. Molto, troppo strano. Il letto era perfettamente in ordine e tutto lì intorno puzzava di sangue. Puzzava da soffocare, così come l'aria putrida che stagnava nella stanza. Con il mio fazzoletto m'avvicinai al letto. Convinsi stomaco e cervello a tirare via le coperte per scoprire cosa ci fosse sotto. Non fu molta fatica. Lo spettacolo che si presentò era raccapricciante,
direbbe qualche poliziotto ormai in pensione ai suoi nipoti, seduti intorno a lui per sentire qualche storia paurosa. Per me era semplicemente crudeltà umana. Quella che non insegnano, quella che tutti nascondono dietro specchi di dolori infantili e pareti d'amor perduto. Quella crudeltà rinchiusa in noi, in quella gabbia di buonismi e precetti cattolici, che aspetta solo il momento giusto per evadere. Quel giorno, in chissà quale momento, era successo."

Questo è uno stralcio dall'ultimo libro di Andrea Camilleri intitolato "Monta Albano, che te porto a fa' un giro". Io intanto vegeto.
Domande, solo domande. Domande che come risposta hanno un'altra domanda. E forse la risposta alle mie domande è veramente una domanda. Non è uno scioglilingua, ragionavo su come procede, o dovrei dire come non procede questa situazione. Sembrerà strano, ma la risposta è in un passo della bibbia. Dove, come direbbe Guccini, la risposta è in una voce che chiederà "Shomèr ma mi-llailah?". A che punto è la notte?
Non so perchè, ma so che questo è quello che voglio fare.

"La notte sta per finire ma l'alba non è ancora arrivata. Tornate, domandate, insistete."
La Bibbia "Isaia, Capitolo 21"