E' come smettere di fumare. Perché fumare è un po' così, comprende tutti e cinque i sensi. E' tatto, sentire la sigaretta fra le dita, muoverla con quel ritmo un po' isterico fino a far cadere la cenere, residuo di un gioia consumata veloce. E' vista, sentirsi anche un po' fichi, e vuoi o non vuoi è questa l'impressione che dai e vuoi dare anche se nessuno lo ammetterà mai. E' olfatto, avvicinare la sigaretta al naso, sentire l'odore forte del tabacco salire su per il naso prima che scenda giù nei polmoni. E' gusto, quel sapore deciso che compromette il palato, così sgradevole che non puoi farne a meno. E' udito, tirare e nel silenzio sentire la brace ardere e consumare piccoli pezzetti di vita. Così ti consuma quel vizio, di cui non puoi proprio farne a meno. Fumare, nessuno smette mai veramente, nessuno può. Il più delle volte è solo un esilio forzato dal piacere.
Qualcuno forse ha capito di cosa sto parlando. Non voglio nasconderlo, ma sicuramente ometterlo funziona meglio. Io provo a smettere, evito il tabacco come posso, col rischio di apparire isterico e stupido. Non voglio, ma quel enorme tumore che mi sta crescendo dentro mi sta distruggendo. Il dottore ha detto di farla finita; e di mangiare un sacco di carboidrati. Ma che c'entreranno 'sti carboidrati poi?
Il piacere prima o poi diventa inevitabilmente un vizio.

"Dai fumatori si può imparare la tolleranza. Mai un fumatore si è lamentato di un non fumatore."
Sandro Pertini

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