Oggi è il giorno. "Tranquillo" è la parola d'ordine. Infatti, stanotte non ho chiuso occhio, e non per il solito motivo. Era il risveglio che mi preoccupava e chi mi conosce lo sa. Così, oltre ad aver avvertito tutti quelli che conosco perchè mi squillassero e l'esercito così che bombardasse il mio terrazzo (ogni rumore era ben accetto), ho passato una notte insonne. O meglio, come dire, ho dormito a intermittenza. Ogni ora, puntuale, mi svegliavo in preda all'ansia urlando "Devo andare! Devo andare!". Sono andato avanti così fino alle 6.00, quando il rituale ha cominciato a manifestarsi ogni mezz'ora. Fino alle 7.30, poi mi padre è antrato in camera: "Svegliati, è ora". "Sono sveglio cazzo! Sono sveglio sveglio sveglio!!!". Coi nervi a pezzi sono uscito, e ho raggiunto in meno di quanto pensassi la mia postazione. Ora sono qui. Navigo, chatto, posto. Non è quello che mi aspettavo, non ancora. Ma me lo godo, prima di sudare l'anima.
Non so se me lo merito, davvero. Una volta ho scritto "I meriti sono figli dell'impegno e del duro lavoro". Lo so che questa non è una regola, ma avrei voluto tenerla di più a mente.
Lavorare per vivere o vivere per lavorare? Lavorare per divertirsi e divertirsi a lavorare, senza dubbio.

"C'è spazio in cima ti dicono ancora, ma prima devi imparare a sorridere mentre uccidi se vuoi essere come la gente sulle colline. Bisogna essere un eroe della classe operaia..."
John Lennon "Working Class Hero"

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