Aspetto. Non è niente di che, sono qui seduto che aspetto. Intanto navigo, scrivo, parlo. E comunque aspetto. Non mi sto annoiando, non credo. Al massimo sono un pò stanco di aspettare. Ma lo faccio, ormai ho imparato a non lamentarmi, a non mettere fretta a nessuno. Sto qui zitto, che aspetto. Che poi non si sta mica male, la sedia è comoda e ho un sacco di cose da fare. Davvero, non mi pesa aspettare. Che poi m'è arrivata una chiamata, molto gradita. Adoro sentire quella voce, mi rende l'attesa più dolce. Però una cosa veloce, ha chiuso e io sono tornato ad aspettare. Ecco mi chiam... no, devo aspettare ancora. Vado a fare un giro? No, non mi va, sto bene qui ad aspettare. Poi che ne sai, io vado e magari è il mio turno. No no, aspetto.
L'esistenza è l'attesa di qualcosa migliore, sia prima che dopo morti.
"...e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare."
Giacomo Leopardi "L'infinito"
L'esistenza è l'attesa di qualcosa migliore, sia prima che dopo morti.
"...e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la presente e viva, e il suon di lei. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare."
Giacomo Leopardi "L'infinito"
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