E John Rambo è sempre lui. Sono passati 20 anni ma alla fine anche Rambo è tornato con il quarto capitolo della trilogia, il più cruento e sanguinario di tutti. La trama è molto semplice. Una scelta obbligata, affinchè Stallone capisse il copione. Rambo torna a combattere con un pretesto qualunque (che poi il pretesto è uccidere, che altro?). Il nemico stavolta è gente che gli spara contro. E che lui uccide a calci nelle palle. Uno per uno. Stimolante, se non fosse che Sly va per i 62. E così, invece dell'ovvio "Rambo 4 - Operazione Prostata", nelle sale di tutto il mondo viene proiettato "John Rambo". Stallone ha spiegato la scelta del titolo. Come in "Rocky Balboa", ha usato il nome del personaggio perchè il film avrebbe mostrato il suo lato umano. Umanità? Rambo nel film uccide 2,56 persone al minuto, secondo una stima del settimanale "Ciak" che poi ha contato i suoi sorrisi: uno, ma perchè ha il sole negli occhi. Umanità? Non parla mai durante il film, le uniche frasi che pronuncia sono "Uccidere è facile come respirare" e "Uuuuuuuaaaaaarrrgggghhhh!!!". Umanità? Quell'uomo ha una sola espressione e la deve a una paresi facciale (e non sto scherzando).
La solitaria guerra di Rambo è entrata nell'immaginario collettivo a forza di morti, ma sarà una delle poche che verrà ricordata con un sorriso sulle labbra.

"Ha la guerra nel sangue... e quando sei costretto, uccidere diventa facile come respirare."
Sylvester Stallone "John Rambo"

1 commento:

Anonimo ha detto...

O ma guarda che è nà storia vera...io ce credo sà!ooooohh!!!quelle cose so successe ohh!