Adolf è l'amico che ho da quando sono piccolo. Il mio primo - e ancora adesso preferito - compagno di giochi. Adolf non mi abbandona mai, è molto attaccato a me. Se ne sta rintanato nella sua cuccia, il più delle volte accasciato a sinistra. Sembra morto ma in verità sta solo dormendo, il pigrone. Basta un fischio e lui alza la testa. Poi comincia a fissarmi con quegli occhioni dolci; come si fa a dirgli di no? Vuole sempre giocare, soprattutto a braccio di ferro anche se poi perde sempre. E' un pò maleducato ma gli voglio bene. In giro non sa contenersi dai commenti piccanti ma - povero - bisogna capirlo: non esce mai, quando lo fa deve un pò sfogarsi. Ultimamente l'ho un pò trascurato. Lui voleva uscire e vedere gente nuova, io stavolta quello chiuso in casa davanti al computer. Se l'è presa, per un pò non mi ha neanche più rivolto la parola. Mi faceva il musone e io lì a cercare di consolarlo. "Dai su, ti prometto che domani ti porto fuori". Ma Adolf non è stupido. Comunque adesso le cose vanno un pò meglio. Gli ho fatto una solenne promessa e lui apprezza il mio impegno; dice che qualunque cosa io decida, lui sarà al mio fianco. Che amico!
In giro di teste di cazzo ce ne sono tante, ma gli amici si contano sul palmo di una mano.

"Dicon che faccio film penosi perche' lavoro col pene. E insomma il pene mi da' il pane, il pene mi da' si' la moto ma la moto non da' pene perche' funziona bene..."
Elio e le Storie Tese "John Holmes"

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